lunedì 1 giugno 2020

Zibaldone #step20

La Matematica del sublime

Nello Zibaldone la tensione verso l’infinito in cui “il naufragar è dolce” è presupposto fondamentale della poetica del sublime, che comporta anche una riflessione sulla matematica e conseguentemente sull'origine dei numeri. 

Leopardi descrive la matematica come antitetica alla bellezza e all'eleganza, la oppone all'illusione, la definisce come sapere potentissimo, "sublime", tale da avvalersi anche di strumenti concettuali che normalmente le sono o le si pensano estranei. Pur non essendo un matematico, l’autore tocca istanze come la didattica e l'epistemologia, interessandosi per esempio alla natura degli assiomi, allo statuto dei modelli, alle valenze del numero e a come la matematica possa essere scritta o insegnata. 
Leopardi sostiene che tale sapere, modello alto e sublime della ragione moderna, può solo congetturare sull'ordine della natura, elaborando astrazioni e universalismi, che la tengono lontana dal sentimento e dalla vita, più facilmente intesi dall'immaginazione poetica. 

Inoltre, l’invenzione dei numeri cardinali fu per l’uomo la più difficile, perché comprende l’idea di una quantità determinata che risulta quasi totalmente astratta e metafisica. Prima della numerazione cardinale (uno, due, tre), fece la sua comparsa quella ordinale (primo, secondo, terzo…), che è legata a «un’idea materiale, e derivata da’ sensi, e naturale, cioè quella cosa che sta dopo ciò che è nel principio». Infatti «i popoli scarsi di favella e privi di sufficienti nomi numerali, si vede che infatti non sanno contare neppur sino al 20» e i bambini «non sono capaci di concepire appena confusamente nessuna quantità determinata (o di numero o di misura) se non piccolissima, cioè tanta per lo più quanto si stende la loro cognizione de’ nomi numerali; e non arrivano se non dopo lungo tempo a contar sino a venti». 

La matematica è dunque espressione astratta e convenzionale della ragione, consente un’esperienza superiore della realtà, simile a quella del poeta. La poesia e la matematica sono espressioni massime del «grande talento» e «la matematica sublime» è l’esito più alto dell’«immaginativa fondata sul pensiero». 



Citazioni: 360-362, 1072-1076,1101-1102,1394-1399,2186-2187, 3560, 4500 dello Zibaldone, Leopardi

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