giovedì 16 aprile 2020

Dialoghi di Platone e numero #step08

Numero come idea platonica

<<-Guarda ora come va suddivisa la sezione dell'intelligibile.
-Come?
-In questo senso, che l'una parte di esso l'anima è costretta a cercarla partendo da ipotesi, servendosi come di immagini delle cose in quell'altra sede imitate, e muovendo non verso il principio ma verso la fine; l'altra parte invece, non poggiante al principio su ipotesi, l'anima la cerca muovendo da ipotesi ma senza le immagini a essa relative, e compiendo l'indagine proprio con le idee e per mezzo di esse.
-Questo che dici, fece, non l'ho capito abbastanza.
-Allora daccapo, diss'io: chè lo capirai più facilmente quando si premettano queste osservazioni. Credo infatti tu sappia come quelli che s'occupano di geometria e calcoli e simili, postulano il dispari e il pari, e le figure geometriche e tre specie di angoli, e le altre cose a queste sorelle in ogni singolo campo di ricerca; e come se ciò conoscessero e facendone dei presupposti, non ritengono di dover dare conto veruno su di esse né a sé né agli altri, come di cosa a tutti manifesta, e quindi partendo di qui e trattando ormai del resto finisco pacificamente a quello pel cui esame si erano mossi.
-Questo lo so perfettamente.
-E sai anche che fanno uso delle specie visibili e su di esse discorrono non già esse avendo in mente, bensì quelle astratte forme cui queste assomigliano, parlando cioè del quadrato e della diagonale in sé presi, non già di quella che materialmente disegnano, e così via; e queste stesse forme che essi foggiano e disegnano, e di cui esistono anche ombre e immagini nell'acqua, le usano a loro volta come immagini, cercando invece di vedere quelle realtà in sé che uno non può vedere se non con il raziocinio.
-Dici il vero, disse. >>

La Repubblica di Platone, libro 2, capitolo 7

In  questo brano Platone spiega che esistono due vie per conoscere la realtà, la prima consiste nel partire dalle ipotesi e tramite processi logici arrivare alla conclusione, la seconda, invece, si basa sul partire dall'esperienza sensibile e condurre l'indagine per mezzo delle idee .
Platone suddivide le idee in due grandi tipologie: quelle di valori morali, estetici e politici, come quelle del Bene, della Bellezza e della Giustizia, e quelle di enti geometrico-matematici, come il numero, il cerchio e la linea.
Tuttavia nelle opere della maturità, Platone, sostiene che per ogni realtà sensibile deve corrispondere una forma ideale, esiste un'idea di tutto ciò che è, mettendo in evidenza le idee di oggetti naturali e di oggetti artificiali.

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